Soul, il film Disney per dialogare con i bambini sulla vita
Soul è il nuovo film Disney uscito a dicembre 2020, non nei cinema (chiusi) ma sulla piattaforma Disney+. Il titolo significa “Anima” in inglese, e racchiude già tutto il senso di questo lungometraggio: tra battute, qualche risata e bellissime immagini si parla di anima, dell’altromondo, del senso della vita.
Lo ammetto subito: a me è piaciuto molto. Adoro queste tematiche e penso che non si tratti di discorsi “da adulti” ma che anche ai bambini interessino questi temi (anzi, ne sono molto incuriositi) ed è giusto aprire dialoghi con loro per parlarne insieme, confrontarsi anche su argomenti su cui non abbiamo risposte certe, offrire spunti di riflessione (eh sì, anche i bambini più piccoli riflettono, eccome) che li aiutino a formarsi, porsi delle domande, crescere.
Per quale età è adatto il film Soul? Soul è un film per tutti: per gli adulti che possono avere una lettura sulla propria vita, di bilanci e aspettative, per i bambini che, anche se non coglieranno tutte le sfumature di alcuni discorsi o metafore, saranno intrattenuti dai simpatici personaggi protagonisti e inizieranno a farsi un’idea sull’anima e sul senso della vita.
E, aggiungo, una terza lettura ce l’avranno filosofi e psicologi: l’intero film è un insieme di teorie filosofiche e psicologiche non spiegate ma che appaiono attraverso battute, personaggi, etc…
E’ un film da vedere e rivedere, per cogliere ogni volta particolari in più.
Qui parliamo di
Soul il trailer in italiano
Qui si può vedere il trailer in lingua italiana del film Soul. Un perfetto riassunto della trama sviluppata nel film.
Soul, i riferimenti filosofici
Andrea Colamedici nell’articolo La Filosofia di Soul spiega: “In Soul i riferimenti teorici sono molto diversi: di fondo c’è il tessuto spirituale della psicologia archetipica che mette al centro della scena la chiamata, il senso profondo della vita. Nel film, infatti, oltre alla personalità dell’anima che si va formando (“smettiamola di mandarne così tante in quel padiglione”, dirà a proposito dell’Egocentrismo Jerry, guida cruciale dell’Ante Mondo), c’è anche qualcosa che supera il piano ordinario: è il fuoco dell’esistenza, il senso della vita che si accende soltanto grazie a una Scintilla (in inglese Spark) e permette di meritarsi la discesa sulla Terra.”
Dopo film, cartoni e libri con cui siamo cresciuti sull’importanza di avere un obiettivo della vita su cui impegnarsi fino all’ultimo per ottenerlo (e i film per i bambini si concludono sempre con l’ottenimento di questo obiettivo: lo sviluppare una qualità, vincere premi, etc.), questa volta Disney ci fa sprofondare in un grandissimo colpo di scena. L’obiettivo è qualcosa che c’è nella vita, che ci accompagna, ma non ne è l’essenza: in poche parole non è quello che ci darà la felicità, anzi, lo sforzo per raggiungerlo a tutti i costi ci ostacolerà nel vivere le gioie quotidiane, la bellezza attorno a noi, a trovare la serenità di tutti i giorni, prima di un’attesa felicità esplosiva lontana e difficile da raggiungere. E oltretutto con il dubbio: una volta raggiunto il nostro obiettivo saremo davvero felici?
Soul, una meravigliosa guida alla Mindfulness
Assaporare la bontà di una fetta di pizza, meravigliarsi e sentire la pace osservando una foglia che cade dall’albero, ma anche chiacchierare con gli amici ascoltandoli e non solo parlando di sè, confrontarsi su opinioni e storie diverse dalla nostra, sono tutti particolari che donano “eudaimonia”, quello “star bene con se stessi” che già teorizzavano gli antichi greci e che loro stessi ricercavano.
Oggi questa teoria antica si è incrociata anche con la psicologia ed è diventata “Mindfulness”, pratica arrivata dagli Stati Uniti che aiuta a liberare la propria mente da ansia e stress, trovare “il centro” di se stessi e godere del proprio essere qui e ora.
Anche questo non è un concetto nè una pratica riservata agli adulti, è qualcosa che se acquisito fin da bambini aiuta a vivere con maggiore lucidità i piccoli e grandi accadimenti della vita. Non è nulla di “pericoloso” o complicato, si tratta di sessioni di meditazioni semplici in cui farsi guidare da una voce che conduce i nostri pensieri.
Curiosi di provarla gratuitamente con i vostri bambini? Io sto seguendo con Davide (6 anni) la serie Netflix “Le guide di Headspace”.
Sono puntate da 20 minuti l’una in cui nella prima parte vengono spiegati sensazioni e funzionamenti della nostra mente con la visione di disegni in movimento. La seconda parte invece è dedicata alla meditazione: si chiudono gli occhi e si pensa a ciò che la voce guida suggerisce. A volte le parole non sono semplici, ma facendolo accanto al bambino e spiegando vedrete che capirà. Durante la meditazione invitate il bambino a non fare domande, ma di cogliere il senso che comprende. Finita la sessione potrà farvi tutte le domande: questo per non interrompere lo stato di tranquillità del momento, più importante di singole parole non capite.
Vi ho incuriositi? Se siete genitori che amano dialogare con i bambini, porsi domande, ascoltare le teorie dei bambini (i migliori filosofi viventi 😉 ), non perdetevelo!
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