Cambiare città con i figli: i consigli di chi l’ha fatto
Scegliere di cambiare città e iniziare una nuova vita: è il desiderio di molti, il cambiamento di molte coppie, la realizzazione di poche famiglie.
Perché se cambiare è un desiderio di moltissimi, affrontare le difficoltà di un’interruzione della routine per un nuovo inizia blocca le intenzioni della maggior parte dei “sognatori”, ancor di più se si tratta di famiglie con bambini.
Eppure oggi, con la fluidità della vita, la facilità degli spostamenti, degli strumenti web che incentivano il telelavoro e la continuazione dei rapporti, la dinamicità dei nuovi genitori cresciuti tra viaggi e spirito di un veloce adattamento, sempre più famiglie fanno “il salto”.
Ho chiesto ad alcune di queste mamme come hanno affrontato il loro cambiamento e quali consigli vogliono dare alle famiglie che stanno pensando di vivere la stessa esperienza.
Miriam del blog Mammalupo, si è trasferita con la sua famiglia da Brescia a Modena, per motivi di lavoro del marito. Ci rivela che “Cambiare tutto fa paura, tanta, più che altro, perdere tutte quelle certezze quotidiane che ci si è costruiti con il tempo.
Per me è stata la prima volta. Mi definisco una stanziale, ho vissuto tutta la vita nella stessa casa finché non ho creato la mia famiglia, avere a che fare con le stesse persone, i parenti, gli amici dell’asilo. Non c’è nulla che ci renda più tranquilli che conoscere il territorio in cui si vive. La cosa che mi ha destabilizzato di più è stato il fatto di non poter dare quella sensazione di certezza, di casa, a mio figlio.”
Qui parliamo di
Come affrontare il trasferimento con un bambino
“Ci siamo trasferiti dopo tre mesi che mio figlio aveva cominciato il primo anno di asilo – continua Miriam. Avevo paura che la prendesse male, visto anche il bel caratterino che si ritrova, anche il fatto di non vedere più tutti i giorni i nonni.
Invece ci ha stupito fin da subito. Probabilmente si è ambientato molto prima lui di noi, oppure sarà che son stata brava a trovare un asilo con maestre molto valide.
Tutti i giorni, prima del trasloco, gli spiegavo cosa stava succedendo, che cambiavamo casa, per stare più vicino a papà, e questo fatto lo ha tranquillizzato molto. Ha sofferto i periodi in cui andava in trasferta. L’ho coinvolto nella preparazione delle scatole, specialmente quelle dei suoi giochi. Gli ho fatto vedere tutto, i mobili che si smontavano, gli scatoloni etc.
Probabilmente questo ha aiutato tantissimo, il fatto che è stato reso partecipe del trasloco gli ha fatto metabolizzare la situazione. Ovvio i primi giorni nella casa nuova sono stati duri per tutti, e ne ha risentito, ma a vederlo ora ho capito di aver fatto la scelta giusta.”
Trasferirsi all’estero
Flavia, autrice del blog centrifugatodimamma, ha fatto un salto addirittura oltreoceano, in Repubblica Dominicana: “Io e mio marito ci siamo trasferiti 5 anni fa. Dalla super caotica Milano ci siamo spostati a Sosua, un piccolo paesino turistico sulla costa nord dell’isola. Un paese piccolo, dove abbiamo ritrovato una vita tranquilla, ritmi lenti e poco stress. Che era quello che cercavamo. Quando ci siamo trasferiti non c’era ancora la nostra bimba (che fa 2 anni tra poco) ma abbiamo scelto questo paesino perché offriva di tutto. Una clinica privata, farmacie, negozi dove trovare anche prodotti internazionali e scuole di ogni grado.
Quando ti trovi a cambiare città, o addirittura stato e continente come noi, è importante fare una seria valutazione a priori. Il cambio, nonostante sia scelto e fortemente voluto come lo è stato per noi, non è comunque una cosa semplice.”
Trasferirsi: trovare informazioni sul web
Ecco i suggerimenti di Flavia: “Abbiamo ricercato in rete più informazioni possibili riguardo il paese contattando anche via mail o social gli italiani che già vivevano qui. Per sentire le loro impressioni e farci un’idea di come fosse la vita. Soprattutto se valutate di trasferirvi all’estero su facebook troverete facilmente gruppi di italiani residenti a… E li potrete trovare tante informazioni utili! ;)”.
Su Facebook esistono davvero molti gruppi di aiuto per le famiglie che vogliono cambiare città.
Esistono sia i gruppi di genitori che vivono nelle varie città d’Italia (e a cui si può chiedere per esempio quali quartieri più adatti per le famiglie, indicazioni sulle scuole, etc.), sia di Mamme Expat.
Trasferirsi negli Stati Uniti
Giorgia è una mamma che si è trasferita con le sue 2 bambine piccole negli Stati Uniti, in Tennessee.
Racconta il suo cambiamento e le sue giornate attraverso il blog “Once Upon a dream”.
Attraverso questa “finestra web” dispensa consigli a chi vuole vivere la stessa esperienza, raccontando sia gli aspetti positivi che quelli che potrebbero creare difficoltà: “Pensa che qui gli affitti delle case durano dai 6 mesi ad un anno e dopo c’è l’aumento – mi racconta. Quindi o traslochi ogni anno o compri casa, ma senza un credit history decente (il primo anno che vivi in USA è bassissimo) non riesci a comprare nulla, nemmeno la macchina”.
I pro? “Qui il lavoro non manca anzi… puoi dare un futuro diverso ai figli. La stragrande maggioranza delle persone è laureata e dopo gli studi trova subito lavoro con stipendi ottimi. Inoltre impari almeno due lingue: inglese e spagnolo”.
Chi di voi ha vissuto l’esperienza del trasferimento? Quali sono i vostri consigli?
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