Pensieri

Oggi, per noi, devo dirtelo

sogni

Nonostante i libri di romanzi, avventure, di viaggio che leggerai,
nonostante le poesie che trasudano emozioni che ascolterai,
nonostante i film e le foto in cui ti immaginerai,
nonostante le promesse che ti farai,
nonostante la tua volontà e determinazione che si formeranno giorno dopo giorno,
nonostante tutto quello che potrai amare,

io non ti auguro di sognare, sperare, desiderare.

Non è facile da capire, non lo capirai tra pochi anni, nè a 18, nè a 25 anni: quando i sogni saranno il tuo pasto, i tuoi desideri i tuoi obiettivi, la tua voglia di fare della tua vita quello che vuoi la tua sicurezza.
No, non sarà in quel momento che dovrai scontrarti con la realtà.

Quando i libri di viaggio che avrai collezionato facendoti immaginare un grande viaggiatore saranno solo “cultura”,
quando ti diranno che sognare è “roba da giovani”,
quando sarai stanco della tua routine ma ti arrenderai perché “ormai è così”,
quando non avrai ottenuto quello che volevi ma ti sentirai uno sconfitto,
quando crederai che tutto quello che non combacia con la normalità degli altri è da evitare per la tua reputazione,

quando “follia” non significherà più per te rompere un’abitudine per cercare altro,
quando “viaggiare” non sarà più sinonimo di conoscere ma di vivere esperienze apprezzate da chi è con e attorno a te,
quando “passione” sarà qualcosa da cui difendersi perché ti può far cadere e far male,
quando il tuo “essere felice” sarà la conseguenza di come gli altri ti vogliono vedere,
quando “piangere” non sarà una liberazione ma una sconfitta,

allora, figlio mio, proprio in quel momento, dovrai dimostrare cosa significa sognare: non stare davanti ad un libro, una foto, una promessa, un volere, ma rischiare.
Rischia, con tutto te stesso, perché solo allora starai vivendo.
I sogni, senza il rischio, sono impronte di inchiostro su fogli bianchi, niente di più.

Vivi, Davide, inebriati della vita nonostante tutto e tutti, e insegna anche a me ogni giorno come poter continuare a farlo.
E se un giorno io dovessi attaccarmi troppo ad una vita anestetizzata, o se dovessi inciampare nel giudicare le tue scelte, aiutami, aiutami tu a continuare a costruire sogni fatti di vita e abbandonare una vita fatta di sogni.

TI E’ PIACIUTO QUESTO ARTICOLO? Non perderti i prossimi articoli di “Mamma in città”, segui la pagina Facebook!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *