Le maschere che non voglio
A Carnevale ci si trasforma in quello che, soprattutto da bambini, si vorrebbe essere: un super eroe invincibile, una principessa bellissima, un animale intrepido. Una maschera rappresenta il desiderio, l’immagine di chi/cosa si vorrebbe essere; dietro alla maschera ci siamo noi, coperti e nascosti. Ma non ci sono solo le maschere che ci scegliamo, esistono delle maschere che arrivano davanti a noi e cercano di farci sembrare qualcun altro. Ci sono per esempio le maschere con cui dobbiamo fare i conti noi mamme: sono le maschere che arrivano dal nostro vissuto, dalle persone accanto a noi, dal banale “si è sempre fatto così”.
Pausa caffè: cosa le mamme vogliono
Cara Mamma Natale, scrivo a te perché sono sicura che mi capirai. Potresti esserci anche tu ogni mattina quando, con le mie colleghe mamme, ci troviamo alla macchina del caffè per cercare nel nostro “oro nero” l’energia per affrontare la seconda parte della giornata (perché la prima, quella del “su, sveglia, è tardi”, “bevi il latte e non buttare i biscotti per terra”, “no, la tua maglia di Batman oggi è da lavare, non puoi metterla”, l’abbiamo già superata). E’ il momento dei bilanci della serata e nottata precedenti: dei capricci, delle malattie portate a casa dall’asilo, del conteggi delle poche ore in cui abbiamo dormito, delle corse fatte/da fare…
Educazione, la nostra sfida
Io e mio figlio (Foto di Donatello Lorenzo) Ho letto Tracy Hogg, ho sfogliato i principi di Maria Montessori, mi sono iscritta alle newsletter dei principali siti di puericultura, ma tu mi ripeti ogni giorno che nessuno di loro ha ragione. Un abbraccio non calma sempre un pianto, un castigo non equivale ad un insegnamento. La formula magica per far terminare un capriccio non è ancora stata scoperta e nessun ciuccio, barattolo della calma, disegno sono talismani efficaci, almeno fino a quando non traslocano dalla mia speranza alle tue mani. Nessun bambino può avere i tuoi stessi pensieri, provare le stesse emozioni, temere e ridere per le stesse cause:…
Noi, la città, i figli: come ci eravamo immaginate?
No, non è come te l’eri immaginato: quando hai un neonato tra le braccia -e tu non sei la zia, l’amica dei genitori, la vicina di casa, ma la Mamma – capisci che le tue proiezioni sul mondo fantastico dei bambini si trasformano in fretta in una realtà diversa. Ce lo racconta bene The Swinging Mom, mamma di tre figli, nel suo post “Ti immaginavo peluche” e Moms about town con l’articolo “Vita coi figli Pantone Rose Quartz e Serenity”. Ma noi, “Mamme in città”, come ci immaginavamo, dopo aver frequentato feste, corsi, laboratori, locali cool, di vivere la nostra città con pargoli al seguito? Diciamo la verità? 😉
La pioggia delle mamme
Un fine settimana di pioggia è spesso per una mamma “un tranquillo weekend da paura”. Non poter uscire da casa e dover intrattenere i bambini con continue attività tra le 4 mura di casa è un’impresa: i capricci e la noia sono in agguato. La pioggia incessante che scende senza dar tregua e il rombo dei tuoni che arriva all’improvviso circondano però le (neo)mamme anche in settimana e quando fuori le finestre c’è il sole. Il problema non è cosa fare a casa ma avere la forza di uscire. Senti un forte temporale che ti blocca in casa quando devi raggiungere con carrozzina e bebè un luogo dall’altra parte della…
Le mamme in riunione: gli indizi per riconoscerle!
Sedute attorno ad un tavolo, tra slides, brainstorming e call, le mamme di bimbi di fascia 0-5 anni cercano di passare “inosservate” ma non sempre ci riescono. Gli indizi ci sono e si vedono! Non li avete mai notati? Daiiii, non ci credo! Facciamo un rapido ripasso: ✔ Come per scoprire se una donna è sposata è intuitivo fiondare lo sguardo sull’anulare, per trovare subito le mamme sedute attorno al tavolo di una riunione è sufficiente notare le loro unghie: lo smalto è il primo vero rilevatore di mamme! Può essere a macchie di leopardo (mamma con zero tempo per rimetterlo), a strati cementificati (mamma che la sera prima ha…